Non è vero che per seguire i propri sogni in Italia non ci sia spazio: questo Blog racconta di come è possibile seguire le proprie passioni trasformandole in un lavoro.
Freelance per passione, appunto.

martedì 28 dicembre 2010

La mia vita a fumetti

Per Gastone, i fumetti e le illustrazioni sono una passione, una fonte di reddito e un piacere, ma mai potranno prevalere sulla sua vita personale: un piatto cucinato con calma, una passeggiata con il cane e una chiacchierata con sua moglie sono le priorità del suo quotidiano, senza le quali il suo lavoro non sarebbe completo. Una perfetta integrazione fra tempo dedicato al proprio benessere e al lavoro: una formula dall’incredibile equilibrio, che farebbe pensare a un miliardario che disegna per hobby, mentre invece è con i guadagni del suo lavoro, passione coltivata fin da bambino, che Gastone manda avanti la famiglia. E anche gli altri interessi che vanno a completare le sue giornate, molti, come il cinema, il teatro, le mostre, la musica e i libri, fanno parte di una ricerca di stimoli che arricchisce la sua persona tanto quanto il suo lavoro.

domenica 21 novembre 2010

L’ABITO FA SEMPRE IL MONACO

In circa dieci anni di lavoro in azienda ha maturato la consapevolezza di voler lavorare per far sì che le persone imparino ad accettare, amare e mostrare la propria personale bellezza. Le domande che l’hanno fatta cominciare sono: perché quella persona si veste in quel modo? É consapevole di cosa comunica quel tipo di abbigliamento? Sa che scegliendo cosa indossare ogni mattina, sceglie di farsi catalogare in un certo modo? Appunto per intervenire su questi aspetti, e non per una semplice passione per lo shopping, che Margherita ha cominciato studiando, in Italia e all’estero, per poi dare l’avvio all’attività in punta di piedi, prima mantenendo il suo lavoro da dipendente, e solo successivamente lanciandosi nel mercato dei freelance, a quel punto forte di entusiasmo e competenza. É così che oggi è diventata una fra le poche consulenti d’immagine italiane di rilievo internazionale: sono numerosissimi gli e le aspiranti consulenti d’immagine che da tutta Italia accorrono ai suoi corsi, e i clienti che la chiamano arrivano da tutti i continenti.

mercoledì 10 novembre 2010

La passione di scrivere per chi viaggia

Anna aveva un lavoro di prestigio in un’importante casa editrice turistica, coordinando un reparto dopo anni di gavetta in cui aveva avuto modo di imparare tutte le sfumature del lavoro di redazione. Poi, alle soglie dei 60 anni, l’allontanamento causato da un downsizing aziendale. Dopo un iniziale smarrimento, ha ripreso in mano la parte più divertente di quanto sapeva fare, e ha iniziato a scrivere guide turistiche da freelance: si è dotata di un super computer, ha seguito dei corsi di grafica, ha assoldato un commercialista e oggi lavora a tempo pieno dalla stanza di casa che ha adibito a studio, permettendosi gli orari che preferisce, e spostando il lavoro nella sua casa di montagna nei periodi in cui a Milano fa troppo caldo. Anche se prima guadagnava molto di più, ora che ha scoperto che è possibile lavorare lontana dalla confusione degli uffici, evitando le ore di punta e permettendosi pause per una lezione di yoga o una passeggiata ristoratrice, è sicura che non tornerebbe indietro.

domenica 24 ottobre 2010

Quelli che fanno la TV

Per poterci lavorare, la televisione deve proprio piacerti. Andrea e Francesca, coppia di professionisti della TV, quando lavorano a un programma sono immersi a 360 gradi nel mondo televisivo: al lavoro, ma anche a casa perché per realizzare una trasmissione con competenza, intelligenza e creatività, il tempo libero non possono che passarlo davanti allo schermo della televisione e a quello del computer a studiare tutto quello nel mondo viene prodotto. Ecco perché non capiscono quei loro colleghi che amano vantarsi dicendo “Io la televisione la faccio, mica la guardo!”. Nella loro professione, la qualità delle prestazioni sostituisce curriculum e colloqui: un lavoro ben fatto è, quindi, ancora più importante, perché funge da biglietto da visita per poterne fare altri. Anche se questo significa mettere in stand-by il resto della loro vita. Ma con la certezza che il momento delle vacanze, per fortuna, inevitabilmente arriverà: per partire verso luoghi senza antenne!

domenica 17 ottobre 2010

Con le mani spacco le montagne

Non fa per tutti la vita dello spaccamontagne: si chiama “consolidamento di pareti rocciose”, ed è un durissimo lavoro fisico, che ti fa lavorare lontano da casa a volte per mesi, in situazioni igieniche non sempre al massimo. Una scelta casuale per Davide, che, licenziato da un lavoro d’ufficio a causa di una fusione della sua azienda, ha avuto l’opportunità di smettere di sentirsi solo un piccolo ingranaggio e di diventare una di quelle poche persone che svolgono un lavoro utile alla società.
Sono solo 2 anni che ha iniziato a spaccare le montagne, ma ormai per lui non si tratta solo di un lavoro ma uno stile di vita: nato come derivazione di una grande passione per l’arrampicata, scovando questo lavoro, Davide ha saputo sfruttare le doti atletiche per guadagnarsi uno stipendio. La responsabilità dell’incolumità delle persone è uno stimolo e una sfida: l’obiettivo è un lavoro fatto bene, che non termina necessariamente quando scatta la fine del turno, ma solo quando la montagna è sicura. E nonostante ora sia una professione, la montagna continua ad essere il suo grande amore.
I periodi più belli sono quelli in cui si trova a rimanere nella stessa zona per mesi: seppur sempre lontano da casa, ha l’opportunità di instaurare un rapporto con la gente del luogo, un po’ spaventata ma anche affascinata da questa tribù di spaccamontagne. Quando piove o nevica, ha l’opportunità di leggere un libro, andare al cinema, mettersi in pari con le mail o prendere la macchina e visitare la zona in cui si trova. Per uno che ama viaggiare, stare all’aria aperta e lavorare fare free climbing, è una vita tutta in vacanza.

sabato 9 ottobre 2010

Musicista per vocazione e non per professione

Per Dani fare il musicista non è una scelta di carriera, ma uno stato in cui ci si trova per natura. In un momento storico in cui fare “l’artista” sembra obiettivo solo di chi vuole fare soldi o diventare famoso, per Dani, invece, l’ambizione non è mera smania di emergere, ma l’unico modo di seguire il proprio istinto: e ambizione, quindi, è fare quello per cui si è nati, lavorando nel modo più onesto possibile.
Scrive canzoni, suona la chitarra nella sua band Belladonna, organizza tour in tutto il mondo e dà vita a CD autoprodotti realizzati come grosse produzioni delle major. Ha creato uno stile musicale, il rock noir, e con la band segue tutti gli aspetti dell’essere un musicista, compreso il suo personale punto di forza: un rapporto vivo e costante con i fans in tutto il mondo che li ha portati a diventare “la band italiana più ascoltata su MySpace”. Ottiene tutto ciò grazie a un carattere aperto e solare (nonostante l’abbigliamento rigorosamente dark), e grazie a un approccio al suo mestiere di stampo internazionale, serio e professionale, a cui è arrivato dopo aver suonato, negli anni della giovinezza, la chitarra in giro per l’Inghilterra. La scelta di lasciare spazio alla propria realizzazione personale, seguendo il sacro fuoco della musica, ha reso Dani una persona felice di affrontare tutti gli aspetti del suo lavoro, e di considerare concerti e sessioni di registrazione momenti di puro relax.

martedì 28 settembre 2010

L'unica costumista che si veste bene

Parlando con Sabrina si capisce cosa vuol dire seguire la propria passione. Nella descrizione della sua vita lavorativa non c’è un dubbio, un’esitazione.
La passione l’ha folgorata a sedici anni, a teatro. L’insegnante della scuola di moda trascina la classe a vedere Il malato immaginario. Per gli altri compagni è la solita noia che ti propinano ma sempre meglio di fare lezione. Per Sabrina no. Perché è abbagliata dalla luce e dai colori dei costumi di scena. Sbalzata in un mondo fantastico. E’ in quel momento che Sabrina scopre che è quello il mondo in cui vuole vivere. Che è quello il mondo che vuole creare lei stessa. Ha deciso: farà la costumista.
Non che prima volesse fare la ragioniera, certamente: sognava di fare la stilista. Un lavoro abbastanza accettato dai suoi, bastava il diploma di quella scuola. Invece per fare la costumista Sabrina volle andare l’università. I suoi genitori non sapevano neanche cosa facesse, una costumista. E poi, tutti quegli anni a studiare? Come spesso capita ai pochi che hanno le idee chiare sin da quell’età, Sabrina non si lascia minimamente condizionare e si iscrive al DAMS di Bologna. E lì nascono i primi contatti, il primo “ingaggio”, per il teatro Testoni, tramite una compagna di università. Un primo lavoro improvvisato, nato lì per lì, e accettato con una buona dose di incoscienza. L’improvvisazione deve esserle riuscita particolarmente bene, visto che dall’età di 22 anni, la sua prima esperienza, non ha mai smesso di lavorare, e adesso ne ha 39, di anni. E lavora per la televisione  e per il cinema, altra grande passione.

lunedì 27 settembre 2010

Freelance, che passione!

Sei un dipendente o un precario a rischio licenziamento?
Sei insoddisfatto della tua situazione lavorativa, ma hai un grande sogno nel cassetto?
Stai terminando gli studi e non ti vedi a lavorare in un'azienda?

In questo Blog troverai ogni settimana un'intervista a un freelance che ha fatto della propria passione un mestiere, che ci spiega come vivere e guadagnare lavorando nell'ambito che più ama.

C'è chi è fuggito da grandi aziende, e chi fin da piccolo sapeva che sarebbe stato un libero professionista, chi lavora in casa, e chi si è creato un luogo ad hoc: ma tutti hanno trasformato un interesse, un hobby, un piacere in un lavoro a tempo pieno.