Non fa per tutti la vita dello spaccamontagne: si chiama “consolidamento di pareti rocciose”, ed è un durissimo lavoro fisico, che ti fa lavorare lontano da casa a volte per mesi, in situazioni igieniche non sempre al massimo. Una scelta casuale per Davide, che, licenziato da un lavoro d’ufficio a causa di una fusione della sua azienda, ha avuto l’opportunità di smettere di sentirsi solo un piccolo ingranaggio e di diventare una di quelle poche persone che svolgono un lavoro utile alla società.
Sono solo 2 anni che ha iniziato a spaccare le montagne, ma ormai per lui non si tratta solo di un lavoro ma uno stile di vita: nato come derivazione di una grande passione per l’arrampicata, scovando questo lavoro, Davide ha saputo sfruttare le doti atletiche per guadagnarsi uno stipendio. La responsabilità dell’incolumità delle persone è uno stimolo e una sfida: l’obiettivo è un lavoro fatto bene, che non termina necessariamente quando scatta la fine del turno, ma solo quando la montagna è sicura. E nonostante ora sia una professione, la montagna continua ad essere il suo grande amore.
I periodi più belli sono quelli in cui si trova a rimanere nella stessa zona per mesi: seppur sempre lontano da casa, ha l’opportunità di instaurare un rapporto con la gente del luogo, un po’ spaventata ma anche affascinata da questa tribù di spaccamontagne. Quando piove o nevica, ha l’opportunità di leggere un libro, andare al cinema, mettersi in pari con le mail o prendere la macchina e visitare la zona in cui si trova. Per uno che ama viaggiare, stare all’aria aperta e lavorare fare free climbing, è una vita tutta in vacanza.
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